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2013: Odissea nello spiazzo

by FREI

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1.
E resti seduto ad ascoltare Questa malinconia di mezza sera Le porte delle case chiuse a chiave La luna mezza gialla e mezza nera Nel taglio della scia di un aeroplano Vedi i tuoi pensieri evaporare E il sole scivolare piano Dietro una nuvola E come ritornare a casa Come abbandonare tutto qui Se non c’è nessuno che ti chiama Se ancora non è ora di cena Lo spiazzo del quartiere Non è niente di speciale Ma c’è abbastanza spazio Per immaginare Starò qui a fantasticare A cercare nel cielo Qualche segnale Resterò ad aspettar le stelle Ad aspettar le stelle Ad aspettarle E resti seduto ad osservare Questa sfumatura di colore Il tempo di cercare due parole E il sole già precipita nel mare Sul bordo del confine della notte Marte sta per apparire Ed io mi sento come Dentro una favola Pensare che pensavo sempre Che me ne fossi andato via Forse in un paese lontano O in un pianeta vicino Ora che non ci penso E il cielo mi commuove Ascolto il dolce fischio Di questa motonave Starò qui ad osservare Quanto è grande il cielo E ci rimango male Resterò a ricontar le stelle A ricontar le stelle A ricontarle Gravity is happening, the physics of a javelin Time travel space machine, in the '60's we was grappling Trouble with a premise, a scientific dream Alien popped a woody, doused my girl in green cream Life is chaos, not order to win A loose version of time will slip your bliss Link your files my hard drive plugged in My arithmetic is sucking nipples in sin My baby dropped trou in the middle of the block In the shadow of a street lamp… she called me Spock Original thought is in my brain There is no sense trying to control this pain
2.
Angela 03:37
Angela, Angela Angela, Angela Presi per sbaglio la strada per Genova Con la valigia piena di voglia di andare via Il sole dal vetro mi bruciava gli occhi Con i miei occhiali nero fumé Ora lo racconto agli amici e m’invento bugie Sapessi almeno inventarmele bene Mentre lei non sa neanche il mio nome Angela, Angela Angela, Angela Non le ho mai chiesto perché era da sola Con due labbra così, con due occhi così E’ salita in macchina senza una parola A un come ti chiami rispondeva si Poi ci fermammo da Sarni per una pasta e un caffè Avesse avuto il buon senso di offrire da bere Invece lei non guarda, parlava e sbagliava il mio nome E non ricordo più, dov’è andata non lo so Di dov’era non lo so La storia durò per ottanta kilometri Ricordo soltanto come è andata via Senza ringraziare né chiedere chi sono io Sbattendo la porta e schiacciando un addio Quando racconto agli amici che poi la baciai, così Mi sembra quasi che sia stato davvero Mentre lei non sa neanche chi sono Angela, Angela Angela, Angela E non ricordo più, dov’è andata non lo so Di dov’era non lo so
3.
Le mie manie 03:46
Quando compro un gratta e vinci dico porca troia Se non vinco questa volta faccio basta, e poi ne compro altri tre E per risparmiare compro la roba scadente poi si rompe E io mi incazzo e resto solo e impreco contro di me. Quando ci ho la fissa che tutto fa male mangio solo riso Per un mese poi sto male e poi mi chiedo perché? E chiedo informazioni a una persona che passa E mentre spiega non ascolto niente. Grazie a lei, grazie te. Quanto mi costano le mie manie? Non lo so, ma ogni giorno ne ho 4 di più Quando prendo il treno ho la paranoia di avere sbagliato E chiedo almeno dieci volte “è questo il treno per Forlì?” Alla mia ragazza dico che sarò pronto alle dieci Tanto penso che alle dieci non sarà qui, invece è qui Quando uno mi chiede una cosa che non voglio fare Gli rispondo sempre si, si, no, si, si, no, no, no, no, si, si Prima di ordinare la mia pizza ci penso quaranta volte Poi alla fine prendo sempre quella pizza li Quanto mi costano le mie manie? Non lo so, ma ogni giorno ne ho 4 di più Quando vedo che nell’auto la benzina sta finendo Penso ora mi fermo, ora mi fermo, poi non mi fermo mai Se non guido conto i pali con la mente e con gli occhi E salto sui fanali catarifrangenti del Guardrail Io negli autogrill non pago le bevande dentro il frigo Tanto poi non suona, e quel che suona lo consumo li Io non mangio nei Mc Donald perché è tutta merda Ma il cono gelato solo panna, però solo quello, si Qundo ho un po di sete aspetto che diventi molta Poi mi scolo una bottiglia in una volta e non respiro più Quando non ho sonno cerco il libro più palloso Poi mi accorgo che è così palloso che non ce l’ho più Quando esco dal cinese dico ma che schifo non ci Torno poi ci torno e lo ridico e non finisce mai Quando uno mi fa inczzare penso se lo vedo gliene Dico proprio tante, però tante, poi gli dico “ciao come va?”
4.
Guardami come cammino di primo mattino E come vado forte in bicicletta a zig e zag e scappo via Guardami come cazzeggio il pomeriggio E quante cose imparo sullo spazio con i programmi dell’iPhone Sai che da una stella che vediamo ci sono dieci anni luce almeno Hai un’idea di quanto è grande la galassia dove siamo Amore mio stanotte sai scaricheremo un videoclip Per guardar l’universo da qui Ma com’è l’universo da qui E rimanere un’ora a bocca aperta C’è un telescopio spaziale che ci fa vedere Che Andromeda ci supera in grandezza e ha molte stelle in più di noi E ascolto mentre taglio le unghie la teoria delle stringhe E spio come un voyeur le supernove e stelle nane di lassù Sai qualcuno ha detto che vicino esiste un mondo parallelo Che per andarci basta entrare dentro il buco di lombrico Amore mio se ti dicessi che io sto già bene così A guardar l’universo da qui A guardar l’universo da qui E rimanere un’ora a bocca aperta E so che l’universo è punteggiato di miliardi di galassie in espansione da una vita circa tredici miliardi di anni luce mentre provo a immaginare mi si colora il cuore A guardar l’universo da qui Ma com’è l’universo da qui E stare tutta la notte a culi nudi e bocca aperta
5.
Domenica siamo a pranzo a casa dai tuoi E non lasciarmi mai, stai seduta vicino a me Vedrai, vedrai che staremo un’ora soltanto La domenica, è un giorno che non finisce mai Chissà tuo padre poi cosa penserà di me E le domande mi mettono in crisi lo sai che se balbetto poi… no… Io scappo via, scappo via da casa tua Perché non voglio restare più Io non posso restare più E negli’occhi miei, un sogno che non si avverava mai: Lasagne della nonna chissà quante ne mangerei Ma per educazione ne prendo un minuscolo assaggio Sono le quattro ormai, ho una fame che mi porta via Non so quali malintesi, non so come uscirne fuori Se tua sorella mi sta toccando Con il piede sotto il tavolo Io scappo via, scappo via da casa tua Perché non voglio restare più Io non posso restare più Io scappo via da casa tua La prossima volta non tornerò Quando mi dirai che stiamo solo un’ora
6.
Io ho visto gli alieni, nei quartieri lontani Erano magri e stanchi, sembrava fossero morti Io li ho visti guardare, senza farsi vedere Dalle finestre sfondate, chiusi dentro una rete Poi io l’ho raccontato ma nessuno mi ha creduto Poi io l’ho gridato ma nessuno mi ha sentito E quella notte in strada mi trovavo da solo E non ricordo neanche come c’ero arrivato E una luce azzurra sopra la mia testa Ricordo una ferita che mi faceva male E un uomo che sparava e non faceva rumore E profili incerti, come dei bambini Tutti intorno a me, ed io piangevo E l’aria poi sembrava fuoco Io, con i capelli alla fronte, lui con gli occhi pieni di niente Io, le mani piene di niente, noi, e tutto intorno niente Io li ho visti cadere giù dalle navi di spazzatura Seduti negli autogrill, appoggiati sopra una ringhiera Distesi negli autotreni, a mettere la testa fuori Dalle fogne dei marciapiedi, dagli svincoli delle statali E quella notte in strada mi trovavo da solo E non ricordo neanche come c’ero arrivato E una luce bianca sopra la mia testa Correndo a piedi nudi per i campi di grano Suonava una sirena che pareva lontano Povere creature così perse e sole Tutte intorno a me ed io piangevo E l’aria poi faceva schifo Nessuno li vuole vedere Nessuno li vuole guardare Nessuno si vuole prendere cura Nessuno sa che hanno paura
7.
Se solo se 04:10
Se solo se Fosse possibile capire Io capire vorrei Ogni distanza interstellare Se fossi un re Seduto in cima a queste scale Io gradirei Che mi rapisse un astronave Ma io già lo so che non è possibile Scappare via dalla mia normalità Ma io aspetterò, non so dove Che mi porti via un’astronave E salgo sopra il tetto con un binocolo Cerco di guardare un pò più in su Da quassù io vinco le mie paure E non ho più intenzione di tornare giù Se solo se Fosse facile imparare Diventerei Un astrofisico nucleare Se solo, solo se Fosse possibile volare Io viaggerei Oltre lo spazio siderale Ma io già lo so che non è possibile Scappare via dalla mia mediocrità Ma per favore Portami via astronave Corro in cima a un monte e con una fiaccola Aspetto che mi vedano da lassù E’ forse l’universo fatto di fiaccole Che aspettano qualcuno come me Da lassù vincono le paure E non hanno più intenzione di tornare giù E sperano che passi un ufo Che li porti più lontano del tempo che fù E non tornare più
8.
E le stelle sono mille milioni e i tuoi occhi Due soli Ma così grandi io non li ho visti mai Ci sono troppe stelle per due occhi miei E la notte mi guarda dall’alto con occhi infiniti li provo a contare Ma poi mi perdo per troppa libertà Ma dove sei stanotte chi lo sà Quando guardo su, per un attimo Io resto senza parole E tu perdonami se poi me approfitto e trovo un senso a tutto quello che è successo Per non voler buttare tutto via E mi rinchiudo in casa mia A scrivere una canzone E non pensare mai che mi spaventi la paura Che questo amore non sia della mia misura Anche se un giorno non ti ho voluta mia E quando sembra che vada via Aspettami per favore Ritornerò da te, in ogni dove A un minuto o un anno luce E nei tuoi occhi c’è tutta un intera galassia che gira e che scoppia Di fronte a questo non ho viaggiato mai In altri mondi poi mi perderei Però a guardarti vicino mi sembri lontano ridammi la mano Sennò ti perdo tra tante gravità La notte no, no ci abbandonerà Quando guardo su, per un attimo Io resto senza parole E tu perdonami se poi me approfitto e trovo un senso a tutto quello che è successo Per non voler buttare tutto via E mi rinchiudo in casa mia A scrivere questa canzone E non pensare mai che mi spaventi la paura Che questo amore non sia della mia misura Anche se un giorno non ti ho voluta mia E quando sembra che vada via Aspettami per favore Ritornerò da te, in ogni dove A un minuto o un anno luce
9.
La notte 04:59
E’ notte E scende piano la rugiada E ricama lentamente Chilometri di pizzo sulla strada Le nuvole sono le mani delle nonne Che si muovono sicure lentamente E poi le stelle tante stelle troppe stelle Si confondono con le luci più lontane Si distinguono dalle luci più vicine Che vibrano Come vibra il cuore dei gatti neri impauriti Che si perdon nel buio dei vicoli ciechi Puoi vederli baciarsi nel chiaro di luna Io credo portino fortuna E’ notte La strada la sento parlare E riesco a distinguere qualche parola Di partite già vinte e di altre ancora Già perse in partenza E poi chiacchiere e risa Discorsi e lamenti di chi ha fatto la spesa Un insulto e un problema da risolvere fuori Dalla porta di un bar Poi il rumore di bottiglie rotte Le botte che danno sbattendo le porte Quelle ci sono sempre E ogni tanto una nota stonata di clacson Che non c'entra niente Ma va bene così E’ ancora notte E il sonno se n'è andato con il giorno Un brivido di freddo mi attraversa Se ci fosse qui mia mamma chiuderebbe la finestra Ma io voglio vedere, sognare, capire Se la notte è difficile da attraversare Se da questa finestra posso andare lontano Se la gente è capace di darmi una mano O la solita birra Se è più forte il rumore di un treno Dove vanno i colori dell'arcobaleno Dove scappan le lucciole quando viene mattino tra l L'odor di caffè Sei bella notte, solitaria, Cara dolce compagna di storie, di pianti, Di canzoni cantate, di sbronze, di amanti E del tempo perduto a dormire e a pensare E tu luna che il giorno ti perdi Ora sei ferma in posa, a lasciarti guardare Sulla porta di casa, e non voglio entrare Resto inchiodato li So che quella luce non è tua Ma va bene lo stesso Sei bella così.
10.
Come una rosa che Mostra il colore E lascia cadere giù Petali al fiume Come un segreto che Si può svelare E resta la bocca mia Senza parole Respirerò L’aria più buona che ho Alle mie labbra Acqua di fiume Do la mia mano a te Ovunque mi porti Guarda il cielo Com’è bello oggi Com’è chiaro Do la mia mano a te Ovunque mi porti Sulla montagna c’è Un belvedere Che porta lo sguardo mio A tremare Vedo negli occhi miei Il tuo colore Spiegami, vita mia dove andare Respirerò L’aria più buona che ho Alle mie labbra Acqua di fiume Do la mia mano a te Ovunque mi porti Guarda il mare Com’è calmo oggi Per navigare Do la mia mano a te Ovunque mi porti

about

Un disco fuori dai canoni, in cui l'aggettivo "orecchiabile" non significa banale, ma rappresenta un valore aggiunto.
(Jam)

Questo disco mi piace. E molto.
(Blow Up)

E' pop all'ennesima potenza, come non se ne sentiva da un po.
(Sentireascoltare)

Pop nella forma, ma incredibilmente innovativo nella sensibilità.
(Ragazza Moderna)

Ripetersi è un'impresa, ma anche confermarsi è molto difficile: Frei ci è riuscito con 2013: odissea nello spiazzo.
(Rockshock)

Lo spiazzo, a due passi da casa, diventa la metaforica base terrestre da cui salpare alla volta di un viaggio cosmico liberatorio.
(Rumore)

Lui è un cantautore scaltro, il che vuol dire originale, intelligente, capace di invenzioni musicali e testuali che non somigliano a niente e a nessuno.
(Rockerilla)

credits

released January 14, 2013

Testi e musiche: Frei
Musiche e Arrangiamenti: Dario Giovannini

Registrato da Enzo Cimino al Wind Studio di Chiesuola (RA)
Mixato da Andrea Rovacchi al Bunker Studio di Rubiera (RE)
Masterizzato da Bruno Green Silent Master, Lenoxville, Canada

Voce, chitarra, cori: Frei 
Chitarre, basso, pianoforte, tastiere, cori: Dario Giovannini 
Chitarre, lap steel: Michele Barbagli
Batterie e percussioni: Enzo Cimino, Fabio ‘Mocambo’ Tozzi
Voci (e testo inglese) in “2013: odissea nello spiazzo:
“Talibam” alias Kevin Shea & Matt Mottel

Fotografie: Filippo Venturi
Art Work: Frei

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